La collezione dei PSI (Papiri della Società Italiana)
La Società Italiana si formò a Firenze nel 1908, per impulso di Girolamo Vitelli, e fu attiva per venti anni, finanziando acquisizioni sul mercato antiquario e scavi in Egitto: i papiri così procurati erano pubblicati nei volumi della serie PSI (PSI I [1912] – VIII [1927]). Nel 1928, al posto della Società Italiana, in seno alla neonata Università degli Studi di Firenze si costituì l’Istituto Papirologico (poi denominato, nel 1939, «Sen. G. Vitelli», in onore del suo primo Direttore), il quale ereditò i compiti e il patrimonio della disciolta Società. I papiri che, anche dopo lo scioglimento della Società Italiana, sono stati procurati per scavo o acquisto hanno mantenuto la denominazione PSI e vengono pubblicati nella medesima serie editoriale (PSI IX [1929] – XVI [2013]; è in preparazione PSI XVII).
Le sedi dove sono conservati i papiri pubblicati nella serie dei PSI sono varie. Molti sono stati ceduti alla Biblioteca Medicea Laurenziana, molti sono rimasti presso l’Istituto Papirologico «Vitelli»; alcuni si trovano al Museo Archeologico di Firenze, altri sono stati donati alla Biblioteca Apostolica Vaticana; un discreto numero sono stati restituiti al Museo Egizio del Cairo. Nella serie dei PSI sono compresi anche papiri appartenenti al Museo Greco-Romano di Alessandria e al Museo Egizio di Torino, dove sono tuttora conservati. Un prospetto delle sedi di conservazione dei PSI editi nella serie si trova in PSI XVI, pp. 341-343.
Molti papiri della Società Italiana, custoditi all’Istituto Papirologico «Vitelli» (PSI inv.), sono stati pubblicati al di fuori della serie ufficiale dei PSI, in riviste o volumi miscellanei: se ne può trovare l’elenco aggiornato in PSI XVI, pp. 313-340.
G. Bastianini